lunedì 2 luglio 2007

Anestesia Epidurale nel Cane e nel Gatto (Parte I)

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STORIA
L’analgesia epidurale fu per la prima volta utilizzata in cani da sperimentazione nel 1885 (Corning, 1885). Alcuni anni più tardi, Bier (1899) descrisse la tecnica di anestesia epidurale su se stesso e nel cane e solo nel 1935 Brook ne approfondì lo studio nelle diverse specie domestiche.
Verso al fine degli anni ’50 si cominciò ad applicare l’analgesia epidurale in campo clinico nel cane e poco più tardi anche nel gatto.
Più recentemente la tecnica ha trovato un rinnovato interesse, con particolare attenzione all’impiego, in sede epidurale, di nuove miscele di anestetici locali, nonché di farmaci oppioidi.

Richiami anatomici
Le meningi sono le membrane che circondano e proteggono il midollo spinale e il cervello. Esse sono costituite da tre membrane: la dura madre, l’aracnoide e la pia madre.
La dura madre è talvolta chiamata anche pachimeninge, per via della sua natura fibrosa e resistente, mentre aracnoide e pia madre, in combinazione, prendono il nome di leptomeninge, per la maggior sottigliezza.
A livello spinale, la dura madre è separata dal periostio vertebrale dalla cavità epidurale, ripiena di grasso semifluido (alla fisiologica temperatura corporea) e dai seni venosi vertebrali.
La dura madre spinale, a livello di forame magno, si continua nello strato meningeo della dura madre intracranica.
La dura madre spinale corrisponde ad un lungo manicotto che circonda il midollo spinale. Essa possiede delle estensioni tubulari, poste lateralmente, le quali rivestono le radici dei nervi spinali, accompagnandoli attraverso i foramina intervertebrali. Nel punto in cui la radice dorsale e quella ventrale si uniscono per formare il nervo spinale, la dura madre si fonde in un singolo manicotto che si continua come epinevrio del nervo spinale.
Lo spazio capillare tra dura madre e aracnoide è lo spazio subdurale, contenente una piccola quantità di liquido.
Caudalmente, la dura madre spinale si restringe andando a formare una parte del filum terminale. La dura circonda il filum terminale della pia madre, con cui si fonde ed, estendendosi caudalmente, prende attacco al periostio del canale vertebrale, a livello di 7°-8° vertebra coccigea. Esso ha la funzione di ancorare il sacco durale ed il midollo spinale caudalmente.
L’aracnoide spinale è un sottile e trasparente tubo che racchiude il midollo e che, parimenti alla dura madre, possiede estensioni che circondano le radici nervose dorsali e ventrali.
La cavità subaracnoidea è rappresentata dallo spazio tra pia madre e membrana aracnoidea. Essa è ripiena di liquido cefalorachidiano, il quale spinge l’aracnoide perifericamente, mantenendola adesa alla soprastante dura madre.
La cisterna lombare della cavità subaracnoidea racchiude i nervi spinali della cauda equina. La cisterna è ridotta a livello del forame lombosacrale e termina, restringendosi gradualmente, a livello di prima vertebra sacrale.
La pia madre spinale è una membrana altamente vascolarizzata la quale aderisce intimamente al midollo spinale ed alle radici dei nervi che da esso si staccano, formando parte dei rivestimenti epineurali.
I fenomeni che portano alla paralisi dei nervi spinali sono più complessi che nei nervi periferici. Ciò è dovuto alla eterogeneità delle fibre costituenti il nervo spinale. Le vie sensoriali sono inibite più rapidamente che le vie motorie e le fibre simpatiche sono ancora più suscettibili. I nervi spinali derivano dall’unione di due radici: una dorsale, sensoriale, e una ventrale, motoria. Nel cane e nel gatto l’unione avviene nei foramina, eccetto che nelle regioni lombare, sacrale e coccigea, in cui si verifica internamente al canale vertebrale.

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Anestesia epidurale in un gatto Siamese con frattura di femore. (Lidocaina - Morfina)

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